Qualche tempo fa ho avuto il piacere di intervistare Daniele Frontini, vincitore di 5 premi al Premio Web Italia 2009. Ecco la nostra chiacchierata.
Daniele, 5 premi al concorso Premio Web Italia 2009, gli “Oscar” per chi lavora sul web nel nostro paese: un risultato straordinario. Te lo aspettavi? Naturalmente no. Speravo in una vittoria, avendo avuto ben 12 incredibili nominations, ma non avrei mai pensato ad un risultato simile.
Cosa hai provato vincendo anche il Premio per il “Sito dell’anno” con il lavoro realizzato per l’azienda Cantori? Vincere il premio per il miglior sito dell’anno è stato davvero incredibile. Sono molto legato a Cantori per diversi motivi, c’è un meraviglioso rapporto sia dal punto di vista umano che professionale. Inoltre la genesi travagliata del lavoro e le perplessità con cui era stato accolto da più parti, dovute per lo più alla sua immagine poco ortodossa, hanno reso la vittoria ancora più entusiasmante. Il progetto realizzato per Cantori ti ha dato molte soddisfazioni: ci racconti come è nato e come si è sviluppato? Con Cantori collaboriamo da 5 anni e ci conosciamo bene da più tempo ancora. Volevo realizzare per loro un progetto particolare, che potesse rispondere pienamente alle loro esigenze e anche oltre. Ho trascorso due o tre settimane a disegnare bozze, senza mai trovare qualcosa che mi piacesse davvero. Avevo il timore di discostarmi troppo dalla loro immagine tradizionale. Come avrebbe risposto la loro clientela, abituata da anni ad una grafica elegante e molto pulita, quasi minimal? D’altra parte su internet l’originalità paga, si diffonde molto di più e arricchisce molto l’immagine dell’azienda di attributi come iniziativa, giovinezza e coraggio. Alla fine anche grazie a mia moglie ho deciso di fare un lavoro che ha una propria personalità e, come tale, può non piacere a tutti. Sicuramente non corre il rischio di essere il classico sito che per piacere a tutti, alle fine non dispiace e non piace a nessuno.
Ci puoi spiegare quali sono le tecnologie che hai utilizzato per la realizzazione del sito? Dunque il sito e’ in flash, e’ completamente dinamico, nel senso che il cliente può gestirlo completamente con apposito pannello di amministrazione, basato su database mysql e php. Ci sono alcuni video che ho girato con il danzatore Roberto Lori, e nei quali ho aggiunto alcuni elementi 3D costruiti in maya sui prodotti Cantori, come le strane ruote di abat-jour che girano nella sezione Eventi, creati con after effect. Nella sezione Contract ho usato Papervision per il 3D su flash. C’e poi anche una versione in HTML del sito fatta da Simone Accoroni, per il mobile e per i motori di ricerca. mentre le magnifiche foto sul Chi Siamo sono di Alessio Barbini, entrambi appartenenti al nostro studio Greenbubble. Nello studio di Ancona abbiamo, tra l’altro, una sala di chromakey di oltre 70 metri quadrati, che e’ servita per le riprese di Roberto Lori.
Il mercato del web, come del resto altri settori, risente o meno dell’imperante “crisi” secondo il tuo punto di vista? Da quello che vedo c’e’ una riduzione di investimenti nel web da parte delle imprese, ma non così drammatica. Il mercato web a mio parere ha sofferto poco del calo di lavoro: magari i problemi sono stati più sul fronte pagamenti, con tempi di attesa più lunghi, a volte pagamenti mancati. Io ho insegnato un anno webdesign in una scuola privata lo scorso anno che poi e’ fallita, e non so se vedrò mai nulla.
Quali credi siano i tuoi punti di forza come web designer? In un certo senso la mia forza e’ stata un po’ iniziare da solo in provincia: ho dovuto imparare un po’ di tutto, non essendoci un granché. Quindi oggi me la cavo in diversi settori: webdesign, 3D e video; ciò mi permette una certa libertà. Posso mescolare un po’ le tecniche, che credo sia la miglior via per trovare uno stile personale. Per il resto mi sento veramente all’ABC, e con la responsabilità dei premi di quest’anno la prima cosa che ho fatto tornato a casa e’ stata ordinare un bel pacco di libri da Amazon: devo studiare come un matto, anche perché ho 39 anni e il tempo stringe, ho iniziato da appena 4 anni e quindi devo colmare spaventosi ritardi.
A Città Sant’Angelo hai ricevuto anche il riconoscimento di miglior freelance. Quali sono i vantaggi e quali invece gli aspetti negativi di lavorare come libero professionista? Da freelance la cosa migliore secondo me e’ la mancanza del pressing che si vive in azienda: per quando si stia bene in una webagency il tuo lavoro e’ sempre legato a quello degli altri, e anche temporanee crisi creative possono ingigantirsi perché magari fermi il lavoro degli altri. Come vivi queste situazioni dipende naturalmente da come sei, e devo dire che per come sono l’essere freelance per me e’ l’ottimo. Altro vantaggio e’ la mancanza di problemi di integrazione tra settori: se posso seguo e sviluppo un progetto dal primo contatto con il cliente fino alla consegna chiavi in mano, e soprattutto in fase di concept e progettazione conoscere bene le fasi che verranno a valle, mi da molta tranquillità: so cosa può creare problemi, e di che misura saranno in ogni fase di sviluppo. Ad agosto del 2008 abbiamo aperto con alcuni amici uno studio, Greenbubble, tutto composto da freelance. Siamo in sei più alcuni stagisti, con professionalità diverse e complementari, una grande sala di chromakey, una sala di posa equivalente, e così pur rimanendo freelance siamo in grado di fornire un servizio completo e di livello qualitativamente elevato.
Cosa consigli a chi, oggi, vuole intraprendere la professione di web designer? Non so se sono all’altezza di dare consigli, comunque una cosa che raccomanderei e’ di applicarsi in molti settori diversi, sporcarsi le mani senza paura. La conoscenza come sempre e’ libertà: più cose so fare e più sono libero di scegliere. E’ un magnifico lavoro, libero e creativo, un’arte applicata: vale la pena perderci qualche capello (per gli uomini) – liberarsi dai timori reverenziali per qualunque disciplina e come diceva qualcuno: non fare attenzione alle critiche, e non ignorarle nemmeno.
Il Premio Web Italia è il più ambito da chi ha fatto del web una professione, oltre che una passione. Cosa sogna Daniele Frontini per il suo futuro professionale? Mi piacerebbe fare un video musicale, libero dalla necessità e i vincoli della pubblicità. Abbiamo idee e attrezzatura, direi che siamo pronti, quindi se qualcuno dovesse aver bisogno di un video: siamo qui.
Intervista di Sara Caminati – Innovation Marketing