Sempre più spesso sottovalutiamo il peso delle parole. Lo facciamo ogni giorno nelle relazioni personali. Il “ci sentiamo”, quando sappiamo che non ci interessa richiamare il nostro interlocutore. Fare un complimento, senza sentire davvero salire da dentro quelle parole. I “ci sarò sempre” detti a una persona a cui non teniamo realmente o i “tvb” lanciati tra le righe di qualche messaggio su Facebook o WhatsApp.
Capita a tutti, per cortesia o ipocrisia. Se nelle relazioni personali un bilanciamento errato delle parole pronunciate può portare ad un’incrinatura del rapporto, che spesso degenera con la rottura, si tratta comunque di un rapporto a due.
Cosa succede quando a usare le parole in modo inopportuno sono invece le aziende? Quali sono gli aspetti da valutare prima di premere il tasto “invio”?
Una parola è una promessa, un impegno, che ci prendiamo nei confronti di chi sceglie di relazionarsi con noi.
La relazione, vera, stabile e duratura, può esistere solo in presenza di alcuni fattori: – chiarezza – trasparenza – fiducia
Nel momento in cui un cliente o prospect sceglie di interagire con noi, ci sta dedicando il proprio tempo e si aspetta che i tre requisiti sopra citati vengano sempre rispettati.
Dobbiamo essere grati, sempre, a chiunque decide di dialogare con noi, fosse anche solo per esprimere una critica o esporre la propria lamentela.
Dal momento in cui inizia la relazione, siamo responsabili di ciò che scriviamo.
La parola, quando è scritta, ha un peso ancora maggiore. Resta.
Spesso è pubblica e quindi visibile non solo al nostro interlocutore ma a un numero pressoché infinito di altre persone. L’utente con cui ci stiamo relazionando può rileggere il nostro messaggio in qualsiasi momento, mostrarlo agli amici dal proprio smartphone o condividerlo sui propri canali social. Fondamentale è scegliere le parole giuste e la corretta sequenza delle frasi. Dall’apertura alla chiusura del nostro messaggio deve esserci coerenza ed estrema consapevolezza.
Le parole sono promesse, impegni che devono essere mantenuti, sempre.
Voi, prestate sempre la giusta attenzione alle parole dette e scritte?