Si apre con la prefazione del Prof. Antonio La Spina, eminente sociologo, l’ultimo libro diFrancesco Pira “Come Comunicare il Sociale”, edito dalla FrancoAngeli.
Un saggio rivolto agli operatori del settore – pubblici e privati – , agli studenti dei corsi in Relazioni Pubbliche e Scienze della Comunicazione e a coloro che frequentano Master in Comunicazione Sociale e Pubblica, che si pone l’obiettivo di illustrare gli strumenti e le funzioni della comunicazione sociale. Il volume vuole infatti essere uno strumento di lavoro per tutti coloro che operano nel sociale, ma anche un punto d’origine per un’ampia riflessione intorno alla comunicazione sociale.
Nel primo capitolo vengono delineati i principi costitutivi della comunicazione sociale al fine di definirne gli ambiti di applicazione e di identificare i diversi attori che utilizzano questa forma di comunicazione – gli enti pubblici e le organizzazioni no-profit –
Nel secondo capitolo il livello di analisi si sposta verso i concetti di “comunicazione pubblica” e “comunicazione sociale”. Vengono infatti tracciati i lineamenti distintivi dei due tipi di comunicazione affermando, in conclusione, che non si può parlare di una separazione tra i due ma, piuttosto, di punti d’incontro tra le due tipologie, riscontrabili nel contenuto. Ampio spazio viene dedicato alle esperienze più recenti ed efficaci di comunicazione sociale a cui Enti pubblici ed organizzazioni no-profit hanno dato vita, al fine di presentare al lettore una serie di case histories che siano spunto per una riflessione sul fenomeno e sulla sua evoluzione in Italia. Il terzo capitolo è dedicato al rapporto tra non profit e imprenditoria e mira alla comprensione dei cambiamenti derivanti dall’introduzione del principio di Responsabilità Sociale d’Impresa. Vengono illustrati i concetti di “Sviluppo Sostenibile” e di “Marketing Sociale”, delineando gli ambiti di applicazione di quest’ultimo e le strategie utilizzate per la raccolta fondi, una delle attività più critiche per le organizzazioni no-profit. Numerose le testimonianze presentate, allo scopo di offrire al lettore esempi concreti cui fare riferimento per impostare efficacemente le proprie azioni. Particolarmente significativa la conversazione dell’autore a Bangalor, in India, con Sri Sri Ravi Shankar, animatore della Fondazione Art of Living organismo riconosciuto dall’Onu.
Nel quarto capitolo la riflessione è incentrata sul ruolo dei media e sul loro rapporto con la comunicazione sociale, sull’introduzione delle nuove tecnologie, come internet, e sul loro apporto ad una comunicazione senza intermediari lontana dai processi di newsmaking dei media tradizionali. Particolare rilievo viene dato al giornalismo sociale, che viene presentato attraverso un percorso che va dall’esperienza capostipite di John Bird – presentata attraverso un’intervista – e del suo “The Big Issue”, per arrivare alle agenzie di stampa specializzate nella comunicazione sociale, una realtà professionale vivace ed in crescita.
L’ultimo capitolo, strettamente connesso al precedente, affronta il tema delle nuove tecnologie e di come queste stiano cambiando il modo di comunicare. L’innovazione tecnologica si presenta come una grande sfida per gli operatori del sociale, poiché il processo di continua evoluzione in atto rischia di generare un “digital divide” proprio in ambito sociale nel quale si opera, invece, per cercare di eliminare le disparità ed offrire benessere e servizi alle fasce più deboli della società. In questo capitolo è stata inserita l’indagine, con i dati aggiornati al marzo 2005, “Monitoraggio dei siti non profit” realizzata per l’Università di Udine e pubblicata per la prima volta nel marzo 2004, un interessante spunto di riflessione su come le tecnologie sono utilizzate e su quali sono le strategie di miglioramento da utilizzare.
Il volume si chiude con un’intervista a Giovanni Anversa autore e conduttore di “Racconti di vita“, uno dei giornalisti di riferimento per il mondo del sociale.