Cosa rimane di Me, niente più di un brandello di carta tenuto saldo con un filo alla ragnatela dei pensieri.
La fragile barca del ricordo non vuole lasciare la sua baia, si aggrappa alla riva con la forza delle emozioni, delle sensazioni.
Conto i granelli di sabbia, i miei errori. Infiniti, irreparabili, piccoli ma interminabili.
Cosa rimane di me, di questo amore nato fra le lenzuola che sta morendo perché io ho abbandonato il suo letto, perché io ho cercato altra vita fuori dalle mura di questa casa.
L’angelo che era custode della mia essenza è rimasto lì, dietro la porta, mi osserva mentre mi allontano, ma non muove un gesto per trattenermi.
Nella malinconia che sento osservando dalle quinte la scena il logorante addio, prego che la sua mano si ricongiunga alla mia, ma mi ritrovo improvvisamente sola.
Forse questa doveva essere la fine, forse questo è quello che dovevo vedere, forse è questo che mi deve far trovare la forza di andare lontano, verso un’altra vita. La Mia.