Penso spesso al mio blog, praticamente ogni giorno. Lo faccio mentre scrivo i contenuti per le aziende che seguo nelle attività di content marketing. Questo non è mai stato realmente un blog. Dentro c’è finita un’accozzaglia di roba pubblicata nei ritagli di tempo.
Un blog va curato. Ogni giorno, come fosse casa tua.
E io casa mia la curo poco, non ci sono mai. L’80% del mio tempo lo passo in trasferta. Vedo stazioni, aeroporti, hotel e incontro tante persone. A casa mia però non ci sono mai e la tratto con distacco e distrazione.
Quindi il mio è ad oggi un esempio di come non curare un blog. Ho pensato per anni di non voler essere come il calzolaio che va in giro con le scarpe rotte. Eppure l’ho fatto.
I clienti e le loro richieste mi portano sempre con la testa e il corpo altrove. Quasi mai qui.
A volte sento la voglia di tornare, perché di cose da dire ce ne sono davvero tante. Mi occupo di formazione e incontro ogni giorno delle realtà con obiettivi molto diversi, con progetti stimolanti e quindi di riflessioni sull’ambito digital da condividere ce ne sarebbero un’infinità. Ci sono poi anche le arrabbiature, quelle profonde, verso un Paese e nei confronti di un settore che ormai faccio fatica a digerire dopo tanti anni di lavoro sul campo.
Ve le riporto qui, con l’invito a lasciare la vostra opinione se volete. Nel frattempo io cercherò di coccolare la mia casa in modo diverso e con costanza, nella speranza di riuscire a darvi qualcosa di utile da mettere nel vostro bagaglio di conoscenze.